/// While many fashion houses are competing in audacity and creativity for this first 100% digital Haute Couture Fashion Week, Dior called on Matteo Garrone. And the fruit of this star-studded collaboration is none other than a film combining the imagination of the Italian director with the exclusive savoir-faire of the French fashion house. Relive it here.
Since her beginnings at the head of Dior, Maria Grazia Chiuri has highlighted the work of women who inspire her, artists and muses, this time paying tribute to the works of Lee Miller, Dora Maar and Jacqueline Lamba. In this unique atmosphere that has driven the fashion industry to reinvent itself, the French fashion house has called upon one of Italy’s most famous directors, Matteo Garrone. Together, they made a film called Le Mythe Dior, a beautiful project to (re)discover the Atelier, a truly vibrant environment of creativity, through the eyes and imagination of the Italian director and the creative director.
To push the exercise of tailoring to its peak, the Dior Fall/Winter 2020-2021 haute couture collection is available in a miniature scale, translating the female body through the silhouette of a fashion doll. Indeed, in the early days of haute couture, this was how the dresses and outfits imagined by the designers were presented to customers. It’s therefore a return to the essence of couture, brought to life by mythological creatures which adds an extra touch of magic to these creations, to the rhythm of the music of composer and conductor Paolo Buonvino.
// Quando si è trovata di fronte alla sfida di proporre una collezione Haute Couture durante una pandemia, Maria Grazia Chiuri ha ritenuto che il Théâtre de la Mode fosse la risposta giusta. In occasione della presentazione al pubblico della collezione Autunno Inverno 2020 2021 il 6 luglio, la direttrice creativa di Dior ha incontrato il team di Vogue via Zoom per parlare di creatività in un momenti di crisi, delle donne del surrealismo che hanno ispirato l’estetica di questa stagione e del ruolo del cinema nel futuro della moda.
“Il Théâtre de la Mode è stato un riferimento importante in quanto ha promosso la cultura in tutto il mondo in un periodo molto difficile. È stato un modo per permettere a stilisti ed artisti di riunirsi e dire che la tradizione della couture era ancora viva a Parigi. Ho realizzato 37 look per mannequin in miniatura, che verranno presentati all’interno di un baule da spedire in tutto il mondo alle nostre clienti couture. Riceveranno anche i cartamodelli di dimensioni reali in modo da provare i capi. In questo periodo, si è parlato molto di digitale, che è importante ma, allo stesso tempo, c’è un lavoro artigianale e ci sono i dettagli che non è possibile vedere e apprezzare in un video o in una foto. Nella couture, occorre poter toccare con mano i materiali e vedere i capi indossati sul corpo. L’artigianalità è una tradizione importante che potrebbe andar persa in questo momento così complesso”. Maria Grazia Chiuri ha chiesto a Matteo Garrone, regista di Pinocchio (2019) e de Il racconto dei racconti (2015), di realizzare un film del Théâtre de la Mode di Dior da portare a un pubblico mondiale.
“Matteo è un grande sognatore. È un regista molto particolare; crea film secondo un sistema tradizionale e lavora a ogni dettaglio passo dopo passo, a partire dal casting fino alla location. Il film, come mezzo di espressione, mi ha sempre affascinata e ho pensato spesso di sperimentare col cinema per riprodurre l’atmosfera unica dall’Haute Couture ma, ovviamente, sono una stilista e non ho le abilità necessarie per fare qualcosa del genere. Matteo e io parliamo lo stesso linguaggio, nel senso che abbiamo un approccio simile in quelli che sono i nostri rispettivi mezzi espressivi”.