Gormley // Second body @ Galerie Ropac, Paris

The first exhibition space is occupied by the work Hole, a four-metre-high model of a house as a body. * // Il primo spazio espositivo è occupato dall’opera Hole, una scultura alta 4 metri che riproduce una casa come un corpo.

The exhibition continues the artist’s investigation of body and space, interrogating the body as place and architecture as the primary conditioner of our experience of space. Antony Gormley fully exploits the scale and volumes of the former foundry sheds that now form the gallery, catalysing our experience of space and time through works that either constitute or are arranged as “fields”.

The effect of each of these works displayed through the four halls in Pantin is to disorientate the viewers and invite them on a journey of auto-observation. Second Body is a continuation of the artist’s conception of the exhibition as a physical and psychological test site.*

// La mostra porta avanti l’indagine dell’artista sulle relazioni tra il corpo umano e lo spazio, trattando il corpo come spazio e l’architettura come condizione primaria della nostra esperienza dello spazio. Antony Gormley sfrutta la scala e i volumi dei precedenti capanni di una fonderia che ora costituiscono la galleria, catalizzando l’esperienza dello spazio e del tempo attraverso lavori che costituiscono o sono organizzati come “campi” d’esplorazione.

L’effetto creato da ognuna di queste opere nei quattro grandi padiglioni che costituiscono la Galleria di Pantin è disorientare i visitatori per invitarli ad un viaggio introspettivo. Second Body esprime pienamente la concezione dell’artista che vede nello spazio della mostra un luogo adeguato per provare esperienze fisiche e psicologiche.*

The second space hosts Expansion Field. The sixty sculptures that constitute this piece are arranged in four rows; a totalised environment constructed in Corten steel sheet from expansions of over twenty fundamental body poses. * // Il secondo spazio ospita Expansion Field. 6o sculture in lastre di acciaio disposte su quattro file, realizzate a partire da oltre venti posture differenti del corpo umano.

In the third space well over life-size cast iron stelae immerse viewers in a forest of totemic presence in which they are invited to intuit somatic gestalts evoking a variety of emotions, from resistance to delirium.* // Nella terza sala i visitatori sono immersi in una foresta di totem all’interno della quale sono invitati ad intuirne le gestalt che evocano una gamma di emozioni, dalla resistenza al delirio.

The final work is MATRIX II in which “perspective is used to destroy perspective.” – Antony Gormley. // L’ultima opera è MATRIX II in cui “la prospettiva viene utilizzata per annientare la prospettiva” – Antony Gormley.