
Mario Merz La goccia d’acqua, 1987 Installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018. Staatliche Museen zu Berlin, Nationalgalerie Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza © Mario Merz, by SIAE 2018
Pirelli HangarBicocca presents “Igloos” (25 October 2018 – 24 February 2019), a show by Mario Merz (Milan, 1925–2003), bringing together his most iconic group of works: the igloos, dating from 1968 until the end of his life.
Curated by Vicente Todolí, Artistic Director of Pirelli HangarBicocca and realised in collaboration with Fondazione Merz, the exhibition is hosted in the Navate and Cubo spaces of Pirelli HangarBicocca, placing the visitor at the heart of a constellation of over 30 large-scale works in the shape of an igloo: an unprecedented landscape of great visual impact.
Fifty years since the creation of the first igloo, the exhibition provides an overview of MarioMerz’s work, of its historical importance and great innovative reach. Gathered from numerous private collections and international museums, including the Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía in Madrid, the Tate in London, the Nationalgalerie in Berlin and the Van Abbemuseum in Eindhoven, the Kunstmuseum Wolfsburg and the Kunstsammlung Nordrhein- Westfalen in Düsseldorf, the ‘igloos’ will be displayed together in such a large number for the first time.
Vicente Todolí said, “As its starting point, the exhibition ‘Igloos’ takes Mario Merz’s solo showcurated by Harald Szeemann in 1985 at the Kunsthaus in Zurich, where all the types of igloosproduced up until that point were brought together to be arranged ‘as a village, a town, a ‘Cittàirreale’ in the large exhibition hall,’ as Szeemann states. Our exhibition at Pirelli HangarBicocca will be a once-in-a-generation opportunity to re-live that experience (but expanded from 17 to more than 30 igloos) created by one of the most important artists of the post-war generation.”
The show opens with La goccia d’acqua, 1987, ten meters in diameter, it is the largest igloo ever produced by Merz for an internal exhibition space, and was conceived on the occasion of his solo show at the CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux.

Mario Merz, “Igloos”, exhibition view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018.
Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza
© Mario Merz, by SIAE 2018
In the Navate, the exhibition itinerary is marked by a series of neon numbers, Numeri di Fibonacci, 2002, which extends along the entire length of the bridge crane, integrating with the former industrial architecture of Pirelli HangarBicocca. While the igloos are displayed inchronological order, starting from the first ones conceived in the ’60s such as, to name but a few: Igloo di Giap, 1968, and Acqua scivola, 1969. Among those of the ’70s, Igloo di Marisa,1972 and If the hoar frost grip thy tent Thou wilt give thanks when night is spent, 1978 are featured here. The evolutions of the ’80s, the period in which the igloos become more complex,doubling, tripling or intersecting, are represented by works such as: Igloo del Palacio de las Alhajas, 1982 and Chiaro oscuro / oscuro chiaro, 1983. Representative of the ’90s is theSenza titolo (doppio igloo di Porto), 1998, created for the museum park on the occasion of the solo show at the Fundação de Serralves, also curated by Vicente Todolí. 74 gradini riappaiono in una crescita di geometria concentrica, 1992, an artwork consisting of eight igloos formed by intersecting metal rods and stone blocks on the ground, is installed in the outer space of Pirelli HangarBicocca. This work highlights the artist’s practice of carrying out interventions, not only in museum settings, but also in urban and natural locations, creating an intense relationship between landscape and sculpture.

Mario Merz, “Igloos”, exhibition view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018.
Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza
© Mario Merz, by SIAE 2018

Mario Merz, “Igloos”, exhibition view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018.
Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza
© Mario Merz, by SIAE 2018

Mario Merz, “Igloos”, exhibition view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018.
Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza
© Mario Merz, by SIAE 2018

Mario Merz, Senza titolo, 1985
Installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2018.
Collezione Merz, Turin Courtesy Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Renato Ghiazza
© Mario Merz, by SIAE 2018
// Pirelli HangarBicocca presenta “Igloos”, la mostra dedicata a Mario Merz (Milano 1925- 2003), tra gli artisti più rilevanti del secondo dopoguerra, riunendo il corpus delle sue opere più iconiche, gli igloo, datati tra il 1968 e l’anno della sua scomparsa.
Il progetto espositivo, curato da Vicente Todolí e realizzato in collaborazione con la Fondazione Merz, si espande negli spazi delle Navate e del Cubo di Pirelli HangarBicocca e pone il visitatore al centro di una costellazione di oltre trenta opere di grandi dimensioni a forma di igloo, un paesaggio inedito dal forte impatto visivo.
A cinquant’anni dalla creazione del primo igloo, la mostra offre l’occasione per osservarelavori di Mario Merz di importanza storica e dalla portata innovativa, provenienti da numerose collezioni private e museali internazionali – tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Tate di Londra, la Nationalgalerie di Berlino e il Van Abbemuseum di Eindhoven, il Kunstmuseum Wolfsburg e il Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf –raccolti ed esposti insieme per la prima volta in Italia.
La mostra “Igloos” assume come punto di partenza l’esposizione personale di Mario Merzcurata da Harald Szeemann nel 1985 alla Kunsthaus di Zurigo dove vennero presentate tutte le tipologie di igloo realizzate fino a quel momento “al fine di formare un villaggio, un paese, una‘Città irreale’ nello spazio espositivo”, come afferma Szeemann, L’esposizione in Pirelli HangarBicocca è un’occasione unica per rivivere quell’esperienza (ora estesa da 17 a più di 30igloo), pensata da uno dei più importanti artisti del secondo dopo guerra. (Vicente Todolí)
L’esposizione apre con La goccia d’acqua, 1987, il più grande igloo mai realizzato da Merz per uno spazio interno, di dieci metri di diametro, presentato in occasione della sua mostra personale al CAPC musée d’art contemporain de Bordeaux.
Nelle Navate il percorso espositivo viene scandito da una serie di numeri al neon, Numeri di Fibonacci, 2002, che si estende per tutta la lunghezza del carroponte integrandosi con l’architettura ex industriale di Pirelli HangarBicocca. La disposizione degli igloo si sviluppa in nuclei che seguono un ordine cronologico, partendo dai primi concepiti negli anni ‘60 come, per citarne alcuni: Igloo di Giap, 1968 e Acqua scivola, 1969. Quelli degli anni ‘70: tra gli altri, sono presenti Igloo di Marisa, 1972 e If the hoar frost grip thy tent Thou wilt give thanks when night is spent, 1978. Le evoluzioni degli anni ‘80, periodo in cui gli igloo divengono più complessi, si raddoppiano, si triplicano o si intersecano, sono testimoniate da, ad esempio:Igloo del Palacio de las Alhajas, 1982 e Chiaro oscuro / oscuro chiaro, 1983.Rappresentativo degli anni ‘90 è Senza titolo (doppio igloo di Porto), 1998, realizzato per il parco del museo, in occasione della mostra personale alla Fundação de Serralves, curata proprio da Vicente Todolí. Nello spazio esterno di Pirelli HangarBicocca, invece, è presentata74 gradini riappaiono in una crescita di geometria concentrica, 1992, un’opera, costituitada otto igloo formati da tondini metallici che si intersecano e da blocchi di pietra a terra, chemette in luce la pratica dell’artista di realizzare interventi, non solo in contesti museali, ma anche in quelli urbani e naturali, creando un intenso rapporto tra paesaggio e scultura.