Enoteca dai Tosi // Matera

Announced in 2016 by Gian Paolo Buziol, “enoteca dai tosi – design contest” hosted 5 international architecture firms from Francesco Librizzi to Andrea Caputo, Muller van Severen, StudioErrante Architecture and architecten de vylder vinck taillieu, and invited them to conceive a three level wine house inside one of the historical caves of the city, called “Sasso”, in Matera. The competition won by architecten de vylder vinck taillieu, resulted in a renovation completed just in May, hence the enoteca dai tosi officially opened its doors to the upcoming European Capital of Culture for 2019 in June.

“Matera does not want to be different. And should not be different. Strong yet fragile. So real and yet unique. Looking forward, but rooted in the past. History and hope. Beauty and – beauty. Matera will always be Stone – the city of the Sassi”, says Jan De Vylder, a partner in the architecten de vylder vinck taillieu studio talking about the city.

The studio decided to interpret the city and its forms, in a dialogue with the location, in order to be able to interpret it and thus restore an environment that could be an architectural and cultural synthesis. Matera is visible in the design elements themselves, such as in the tuff stairs, the terracotta tiles and spiral handrails, in the colours of green for the doors and the beige of the stone, and the materials, being the stone the main material of the houses and the wood of the roofs, distinguishing the enoteca dai tosi as being in praise of and in tribute to the city.

“The stairs make the cellar deeper. Even more as a journey to treasure. Treasures. The stairs as the key to the secret of the treasure. Because of the stairs, already as a treasure. The treasure of Enoteca dai Tosi. Served on ornaments in wood.”

Gian Paolo Buziol intends for his winery to be a familiar and friendly location, a convivial and welcoming place where one may savour Italian wines and cicchetti, traditional Venetian hors d’oeuvres together with Basilicata’s gastronomic tradition.

ph. credits: Delfino Sisto Legnani

// Annunciata nel 2016 da Gian Paolo Buziol, promotore dell’iniziativa, “enoteca dai tosi – design contest“, ha raggruppato cinque studi di architettura internazionali da Francesco Librizzi ad Andrea Caputo, Muller van Severen, StudioErrante Architecture e architecten de vylder vinck taillieu, invitandoli ad immaginare un’enoteca su tre livelli all’interno di un sasso materano, storico insediamento scavati nella roccia.
La gara, vinta dallo studio belga architecten de vylder vinck taillieu, ha dato il via ad una ristrutturazione completata a Maggio, e la successiva apertura al pubblico dell’Enoteca dai Tosi lo scorso giugno.

“Matera non vuole essere diversa. E non dovrebbe essere diversa. Forte ma fragile. Così reale e tuttavia incredibilmente unica. Protesa al futuro, ma radicata nel passato. Storia e speranza. Bellezza e – bellezza. Di pietra sarà sempre Matera – la pietra dei Sassi”, così Jan De Vylder, socio dello studio architecten de vylder vinck taillieu vincitore del concorso, vede la città che andrà ad accogliere il progetto.

Lo studio ha deciso di interpretare la città e le sue forme; ha dialogato con il luogo, per riuscire ad interpretarlo e restituire così un ambiente che potesse essere una sintesi architettonica e culturale. Matera è visibile negli stessi elementi progettuali, come le scale in tufo, le piastrelle in cotto e il corrimano a torciglione, nei colori, il verde delle porte e il beige dei sassi, e nei materiali, la pietra delle case e il legno dei tetti: enfatizzando, l’enoteca dai tosi è un elogio e un tributo alla città.

“Le scale rendono la cantina più profonda. Ancor più un viaggio verso il tesoro. I tesori. Le scale come chiave del segreto del tesoro. Proprio per le scale, già loro stesse dei tesori. Il tesoro dell’enoteca dai tosi. Servita da gioielli di legno”.

Gian Paolo Buziol intende la sua enoteca come un posto familiare e conviviale, amichevole e accogliente, all’interno del quale è possibile assaporare vini d’Italia e cicchetti veneti, che si fondono con la tradizione gastronomica lucana.