J.M. Basquiat @ Guggenheim, Bilbao

Jean Michel Basquiat, Self-Portrait, 1984 © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York

It was about time Europe hosted an exhibition about the incredible work of Jean Michel Basquiat. Opened the 3rd of July and lasting till the 1st of November at the Guggenheim Museum in Bilbao, Now’s the time represent the first large exhibition in years about the brilliant but short career of the famous graffiti artist.

The show displays paintings and drawings from public and private collections divided into eight different sections arranged by theme. It begins with his earliest creations realized with recycled materials, boards and doors. Stating that black heroes were missing as a subject of art, he started drawing them in a simple but effective way, creating images that honored black men as kings and saints.

His work become more complex as he immersed himself in high art and graffiti, jazz and rap, punk and pop culture, anatomy textbooks and comics, and then channeled this complexity into sophisticated, layered works that presaged today’s internet culture.

The exhibition includes also an impressive selection of works produced by Basquiat in collaboration with Andy Warhol, Francesco Clemente, Keith Haring, and Kenny Scharf. Deeply involved in the New York cultural scene of the 1980s, Basquiat participated in a number of collaborative projects with other artists, musicians, and filmmakers.

// Era giunto il momento per l’Europa di dedicare una mostra all’incredibile lavoro di Jean Michel Basquiat. Inaugurata lo scorso 3 Luglio e aperta fino al 1 Novembre al Guggenheim Museum di Bilbao, Now’s the time rappresenta la prima grande esposizione dopo anni sulla brillante ma breve carriera del celebre artista di graffiti.

La mostra espone quadri e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private suddivisi in otto diverse sezioni organizzate per temi. Il percorso ha inizio con le sue primissime creazioni realizzate con materiali di recupero, tra cui assi e porte. Il focus si sposta poi sugli eroi di colore, del tutto assenti nel panorama dell’arte, per dipingerli in maniera semplice ma d’impatto, creando immagini che onorano gli uomini neri come re e santi.

Col proseguire della mostra, il lavoro di Basquiat diventa poi sempre più complesso. L’artista inizia ad immergersi nell’arte elevata e nei graffiti, nel jazz e nel rap, nella cultura pop e punk, nei fumetti e nei libri di anatomia, per poi incanalare tutta questa complessità in lavori sofisticati e stratificati che presagiranno l’odierna cultura di internet.

L’esposizione include anche un’importante raccolta di lavori prodotti da Basquiat in collaborazione con Andy Warhol, Francesco Clemente, Keith Haring e Kenny Scharf. Profondamente coinvolto nella scena culturale della New York degli anni ’80, Basquiat fu protagonista di diverse collaborazioni con altri artisti, musicisti e registi.